Come si è evoluto il suono al cinema dagli anni 40' ad oggi
Negli anni '40, fu introdotto il primo sistema con il sorround con il film della Walt Disney "Fantasia". Questo sistema usava tre tracce ottiche per il sonoro nella pellicola contenente il film, più un'altra di controllo posta su un'altra pellicola messa in sincrono. Ma il sistema non ebbe successo a causa delle difficoltà nella sincronizzazione delle immagini e del sonoro così negli anni '50 si passò dalla registrazione ottica a quella magnetica, incollando, dopo la stampa della pellicola, un nastro magnetico con inciso il sonoro direttamente su di essa. L'accoglienza fu molto buona tanto che si sviluppò, nei primi tempi, sia la riproduzione stereofonica sia quella multicanale, ma in seguito, fino agli anni sessanta, la maggior parte di questi sistemi fu abbandonata dalle major cinematografiche in quanto molto costoso preparare e fornire le pellicole a solo poche sale.
L'ulteriore evoluzione della registrazione magnetica avvenne tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 con l’introduzione del Dolby, sistema che migliorava la qualità generale del sonoro riducendo il fruscio del nastro magnetico. Ma la vera novità era di poco a venire, dopo un ritorno del sonoro su traccia ottica, ecco la comparsa del Dolby Stereo. La Dolby inventò un programma a matrice che era in grado di registrare sulle due piste ottiche le informazioni per quattro canali: il sinistro, il destro, il centrale ed il surround, dando di conseguenza una maggiore spazialità al suono ad agli effetti speciali sonori. Il primo film che utilizzò questa tecnologia fu Guerre Stellari nel 1977. Il successo del Dolby Stereo fu dovuto, oltre che per la qualità sonora, per la sua compatibilità: la stessa pellicola codificata in Dolby, poteva essere utilizzata anche nei piccoli cinema non dotati del sistema di decodifica, estrapolando solo la traccia monofonica. Il passo successivo fu un'ulteriore affinamento del sistema Dolby con diverse soluzioni in digitale. Questo sistema venne chiamato appunto Dolby Digital e la sua funzione principale fu quella di ridurre anche di molto le dimensioni dei file audio.
Ad oggi è sempre più presente una tecnologia sviluppata nel 2012 chiamata Dolby Atmos. Questa venne utilizzata per la prima volta durante la prima del film prodotto dalla Pixar Ribelle - The brave. Il sistema Dolby Atmos si basa sull'uso di "oggetti sonori", a differenza delle tecnologie precedenti che si basavano sul sistema audio multicanale. Questo sistema supporta fino a 128 oggetti sonori distinti, ognuno con le proprie caratteristiche, a ognuno dei quali si può assegnare una qualsiasi posizione in uno spazio tridimensionale fissa o variabile nel tempo: in base alla posizione assunta dall'oggetto in un determinato momento, il processore audio deciderà quali saranno gli altoparlanti che lo riprodurranno, così da generare un ambiente audio tridimensionale. Poiché gli altoparlanti possono essere installati in qualunque punto della sala cinematografica, anche sul soffitto, il suono può essere mosso in maniera verosimile, ad esempio facendo sentire la pioggia cadere dall'alto o muovendo il rimbombo di un tuono attraverso tutta la sala.
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